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Dal XIX al XXI sec


La Pinacoteca, le cui raccolte vanno dal Trecento ai giorni nostri, si apre alla modernità. Dal paesaggio neoclassico di Giambattista Bassi, al purismo toscano di Antonio Ciseri, fino alle testimonianze già simboliste di Vittorio Guaccimanni, e del dotatissimo Domenico Baccarini. Centrale, nella raccolta contemporanea, un nudo femminile di Klimt. Il secondo Novecento è documentato da un nucleo di opere di area informale, cui fanno seguito alcuni nomi di spicco della Pop romana come Schifano e Tano Festa, per proseguire con i protagonisti della corrente astrattista e di orientamento analitico, come Veronesi, Boetti, Dadamaino, Olivieri, Castellani, Griffa, fino a Mondino, Cattelan e Banksy.

MAR è la prima istituzione museale pubblica ad acquisire una delle opere di Edoardo Tresoldi, definito l’artista della “Materia Assente” e delle cattedrali in rete metallica, e nominato da Forbes nel 2017 tra gli artisti europei under 30 più influenti d’Europa.
Sacral è installata nel chiostro cinquecentesco del MAR, originariamente sede del monastero dei canonici di Santa Maria in Porto, dediti al culto della Madonna Greca che proprio Dante cita nel Paradiso, cantica conclusa durante gli anni ravennati, continuerà, dunque, anche grazie al sostegno di Marcegaglia, a dare al pubblico l’occasione di ripercorrere idealmente il viaggio dantesco entrando nel Nobile Castello e fisicamente nell’opera d’arte.


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