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Mosaici contemporanei

Unica al mondo, la collezione allestita in tutti gli spazi espositivi del piano terra del museo, compreso il quadriportico, ripercorre lo sviluppo che la tecnica del mosaico ha avuto a partire dalle esperienze maturate a Ravenna, a livello nazionale e internazionale, dal secondo decennio del Novecento ad oggi e comprende più di 90 opere. I lavori di riallestimento sono stati realizzati grazie al prezioso sostegno della Regione Emilia-Romagna, del Programma POR FESR Emilia-Romagna 2014/2020 - Asse 6 - Azioni 2.3.1. "Città Attrattive e Partecipate" e al Rotary Club di Ravenna.

Il percorso espositivo è articolato in tre sezioni: Mosaici Moderni Mostra 1959, Mosaico & Design e Declinazioni Contemporanee.

Il percorso si apre con le opere realizzate in occasione della Mostra dei Mosaici Moderni inaugurata nel 1959, momento cardine del rinnovamento dell’arte musiva. Questa sezione rappresenta il nucleo centrale della collezione e su cui si è andata sviluppando l’intera raccolta. Il progetto nasce in seno al Gruppo Mosaicisti dell’Accademia di Ravenna e di seguito viene organizzato e promosso da Giuseppe Bovini che intense porre la tecnica musiva al servizio dell’arte contemporanea, e finanziato dal Rotary Club, dalla Camera di Commercio di Ravenna, dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e dall’Ente Provinciale del Turismo.

Ad alcuni dei principali protagonisti della scena artistica fu chiesto di eseguire i bozzetti preparatori di opere destinate ad essere realizzate in mosaico.

Per la quasi totalità delle opere di questo piano di rilancio del mosaico sono presenti in collezione il cartone preparatorio e l’opera musiva, permettendo un affascinante confronto tra due forme di una stessa idea artistica. Il progetto prevedeva la collaborazione fra i mosaicisti ravennati e venti rinomati artisti, individuati dal comitato artistico, ai quali fu richiesto l’invio di un disegno preparatorio, il cosiddetto “cartone”, finalizzato alla realizzazione di un’opera in mosaico.

Gli artisti furono scelti dal comitato artistico che vedeva coinvolti gli storici dell’arte Giulio Carlo Argan e Palma Bucarelli: Afro, Birolli, Cagli, Campigli, Capogrossi, Cassinari, Chagall, Corpora, Deluigi, Gentilini, Guttuso, Mathieu, Mirko, Moreni, Paulucci, Reggiani, Saetti, Sandqvist, Santomaso e Vedova che, a partire dal 1951, vennero contattati da Bovini stesso. Anche Henri Matisse aderì con entusiasmo all’iniziativa ma non riuscì a perfezionare il progetto perché scomparve nel 1954.

L’intento del progetto del 1959 non era creare una mostra di quadri a mosaico ma dimostrare l’attualità del mosaico sollecitando una stretta collaborazione fra artisti in grado di riproporre l’antica distinzione fra i pictores imaginarii, coloro che progettavano il disegno, e i pictores musivarii che avevano invece il compito di eseguirne la realizzazione a mosaico.

La mostra del 1959, oltre all’applicazione del mosaico in favore dell’espressività artistica moderna, fu di importanza capitale per l’evoluzione dell’idea stessa di mosaico perché innescò fenomeni e approcci volti all’emancipazione dalla “traduzione” in opera musiva di disegni preparatori considerando il mosaico come opera autonoma, sottoposta soltanto al proprio potenziale espressivo intrinseco. I mosaici di questa sezione sono di proprietà della Provincia di Ravenna, della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna e del Rotary Club Ravenna, che nel 2007 le hanno concesse in comodato al MAR.

 

La seconda sezione dell’allestimento propone il tema del Mosaico & Design: le opere esposte al MAR sono state progettate dallo Studio Alchimia di Milano (1976-1992), fondato dai fratelli Adriana e Alessandro Guerriero, attorno al quale gravita un gruppo di progettisti, architetti e artisti che hanno fatto la storia del design italiano. 

L’attuale allestimento ripropone l’esperienza artistica dello Studio Alchimia che poneva l’accento sul ritorno a un artigianato colto e nobile come si può ammirare nelle opere il Ritratto di Mendini, la Testa di Guerriero e il Mobile aulico. La realizzazione del progetto fu affidata all’Associazione Mosaicisti di Ravenna, ma all’impresa collaborarono anche la Cooperativa Mosaicisti di Ravenna e lo Studio Signorini.

Il percorso espositivo prosegue con l’ultima sezione Declinazioni Contemporanee che documenta come dagli anni Settanta si sviluppa una nuova fase di ricerca in cui alcuni mosaicisti si emancipano definitivamente dal ruolo di esecutori. Il cuore pulsante di questa ricerca è proprio Ravenna.

Sulle radici culturali dei fasti e degli splendori della Capitale dell’Impero bizantino si definisce sempre più l’esigenza di voler tracciare una nuova strada per sperimentare nuove connessioni. Gli artisti iniziano a creare opere musive senza schemi prefissati, superando il confronto con il passato e con la consapevolezza di agire nel solco di una straordinaria eredità culturale.

Il mosaico non è più realizzato solo con tessere ma si compone anche attraverso tecniche pittoriche e scultoree, con il frequente utilizzo di materiali originali ed eterogenei. In quest’ottica si inseriscono le collaborazioni con artisti internazionali come Valerio Adami, Michelangelo Antonioni, Balthus, Giosetta Fioroni, Piero Gilardi, Luigi Ontani, Mimmo Paladino e le sperimentazioni dei mosaicisti ravennati. Le interpretazioni musive esposte al MAR sono frutto di sedimentazioni culturali diverse, il mosaico si affranca dalla sua caratterizzazione più tradizionale per interpretare pienamente la contemporaneità e racconta un’evoluzione non solo stilistica ma anche concettuale che non può prescindere dalla trasformazione del ruolo del mosaicista-artista.

La collezione documenta come gli ultimi decenni hanno portato i mosaicisti a progettare e a realizzare sempre più frequentemente opere di propria concezione per confrontarsi direttamente con le tematiche, gli strumenti, i materiali e le sfide dei nostri tempi, liberi di seguire gli stili e proporre le soluzioni più personali e diverse, dal figurativo all’Astrattismo, dalla Pop art all’Arte Povera fino al citazionismo insito nel Postmoderno.

 

 

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